L‘artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) della famiglia delle Pedaliacee, è una pianta erbacea che cresce nell’ Africa tropicale e del sud, particolarmente diffusa nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia, nel Madagascar ed in Sud Africa. Il suo nome deriva dalla presenza di spine uncinate che ricoprono i suoi frutti e nei quali possono rimanere intrappolati piccoli mammiferi. In realtà il nome ufficiale della pianta è arpagofito anche se è conosciuto da tutti con il nome di artiglio del diavolo. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici secondarie (presenti in Farmacopea Ufficiale). I costituenti principali sono i glucosidi iridoidi, soprattutto arpagoside, ma anche procumbide e arpagide, triterpeni, polifenoli, fitosteroli, flavonoidi e acidi organici (acido caffeico, acido cinnamico, acido clorogenico). Le principali attività sono quelle antidolorifica, antinfiammatoria e antireumatica.
Read More
Liquirizia, antinfiammatorio efficace contro l’ulcera
La liquirizia è una sostanza aromatica estratta dalle radici della Glycyrrhiza glabra L., una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle leguminose originaria dell’Asia e dell’Europa meridionale. Il nome deriva dal greco glykys (dolce), e rhiza (radice). Pare che nell’antica Grecia due famosi medici, Ippocrate e Galeno, la usassero per la cura della tosse, per le coliche renali ed epatiche e per i bruciori allo stomaco.
La liquirizia può raggiungere il metro e mezzo di altezza e le sue foglie sono imparipennate, costituite da una serie di foglioline più piccole ovali, da 9 a 15, opposte a due a due; i fiori sono azzurro-violacei, mentre il frutto, lungo circa 2 cm, è di di colore scuro con pochi semi. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici (rizomi). I costituenti principali sono la glicirrizina, una saponina triterpenica costituita da sali di calcio e di ammonio dell’acido glicirrizico, altre saponine (glabranina, glicirretolo ecc.), flavonoidi (liquiritigenina e i suoi glucosidi), cumarine e fitosteroli. Read More
Pungitopo, non solo addobbo natalizio ma anche potente antinfiammatorio
Il pungitopo (Ruscus aculeatus), della famiglia delle Ruscaceae, è una pianta perenne arbustiforme, originaria del bacino del Mediterraneo, che cresce spontanea nei boschi e nei sottoboschi di tutta Europa, fino ad un’altitudine di circa 1000 m. È una pianta sempreverde, caratterizzata da foglie ovali verdi scure, lucide e dure, terminanti con una spina acutissima. I fiori sono minuscoli e verdastri e danno origine, in inverno alle tipiche bacche rosso vivo. Il nome pungitopo deriva dall’uso che ne facevano i contadini per proteggere dai topi alcuni prodotti culinari tipo salumi o formaggi messi a stagionare. Usata e conosciuta, insieme ad agrifoglio, vischio e stella di natale, come addobbo natalizio, ha invece molte proprietà curative, soprattutto antinfiammatorie. Esse sono racchiuse nel rizoma (fusto sotterraneo) e nelle radici che risultano essere ricche di saponine di tipo steroideo, in particolar modo ruscogenina e neoruruscogenina, di diversi flavonoidi (come la rutina), di polifenoli e di fitosteroli. Queste sostanze aumentano la resistenza delle pareti capillari e ne normalizzano la permeabilità, in modo che ci sia una minore fuoriuscita di liquidi ed una riduzione di rotture dei capillari stessi. Read More
Ribes nero, un antiallergico che protegge i capillari
Il ribes nero (Ribes nigrum), è un arbusto che cresce nel centro dell’Europa e nelle zone montuose euroasiatiche e può raggiungere un altezza fino a 2 metri. Il ribes è forse più conosciuto per le tipiche bacche utilizzate in gastronomia e dall’industria dolciaria che non come pianta medicinale; invece è molto usato in fitoterapia per la presenza di vari tipi di costituenti chimici. Le parti utilizzate sono le bacche (che contengono antociani, flavonoidi, procianidine e vitamine), le foglie (polifenoli e triterpeni) e i semi (elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi). Ultimamente sono state studiate anche le gemme fresche e in particolare il suo olio essenziale. Read More
Non solo legname, il frassino è diuretico e antinfiammatorio
Il genere Fraxinus, della famiglia delle Oleaceae, raggruppa molte specie di alberi (o raramente arbusti) tra le quali la più comune è il Frassino maggiore (Faxinus excelsior), originario dell’Europa e dell’Asia. Albero imponente, elegante e dal fogliame delicato, il Frassino, di grandi dimensioni, ha chioma ampia e tondeggiante, il fusto è slanciato e generalmente poco ramificato, la corteccia è grigia, liscia negli alberi giovani, diventa rugosa e piena di fessure con il passare del tempo; raggiunge i 30-40 m. di altezza e nei primi anni cresce in modo molto rapido. Le infiorescenze si vedono da aprile a maggio, prima della comparsa delle foglie e sono di colore giallo-verde riunite in pannocchie. Sono piante molto resistenti sia al caldo che alle temperature rigide, quest’ultime però temute dagli esemplari più giovani. Le parti adoperate in erboristeria sono le foglie e la corteccia dei rami di 2/3 anni. I costituenti principali sono frassinite, fraxina e fraxetina, fraxidina, isofraxidina, polifenoli e tannini, mannitolo, glucosidi iridoidi. La corteccia in particolare è ricca in tannini, polifenoli e cumarine. Read More
Olivo, antivirale, diuretico e ipotensivo
L´Olivo (Olea europaea L.) della famiglia delle Oleaceae, è un albero sempreverde che cresce spontaneo in Italia e che viene coltivato soprattutto nel centro sud della penisola; è assai diffuso in tutto il Mediterraneo ed è oggi noto e utilizzato soprattutto per l’olio di oliva ottenuto dalla spremitura dei suoi frutti maturi. L’olivo è una pianta che cresce molto lentamente e occorrono decenni prima che esso raggiunga grandi dimensioni con altezze anche di 10 metri. In tempi antichi l’olivo era utilizzato soprattutto a scopo alimentare e normalmente usato per frizioni e massaggi nelle terme. Il suo impiego in fitoterapia è invece assai più recente. Le parti utilizzate sono le foglie, la corteccia e, per l’olio, i frutti. Read More
Edera, contro tosse e catarri bronchiali
Sono iniziati i freddi invernali e con essi arrivano i primi raffreddori e i primi malanni; l’importante è coprirsi bene ed evitare i colpi di freddo, ma se nonostante queste attenzioni la gola si arrossa o se si avvertono i sintomi del raffreddamento, la fitoterapia, in questi casi, ci può dare una mano con l’edera.
L’edera (Hedera helix) appartiene alla famiglia delle Araliaceae, le cui foglie si raccolgono durante tutto l’anno, ma è meglio farlo durante i mesi giugno – agosto quando sono ben sviluppate, evitando di mescolarci i frutti perché questi ultimi sono particolarmente velenosi. Le sue proprietà sono conosciute dai tempi dei Greci e dei Romani: Plinio il Vecchio ci tramanda di come le proprietà medicinali dell’edera rischiarassero le idee offuscate dal troppo bere e avessero proprietà refrigeranti e diuretiche e che il succo di edera bianca togliesse i fastidi alle narici.
Le principali proprietà riconosciute dell’edera sono in particolare antinfiammatorie, sedative della tosse e antimicrobiche dovute alla alfaederina. Read More
Cardiaca, benefica per il cuore
La cardiaca (Leonorus Cardiaca L.), della famiglia delle Labiatae, è una pianta perenne, eretta, alta da 50 cm a 1.2 m, con fusto rigido, molto ramificato e ricco di foglie di colore verde scuro nella parte superiore, mentre in quella inferiore è di color cenere. Fiori bianchi o viola rosati, con il labbro inferiore chiazzato di viola, lunghi circa 12 mm. La cardiaca, pianta erbacea da giardino, chiamata anche coda di leone, conosciuta dai greci e coltivata nei monasteri durante il medioevo, cresce nelle macerie e nei luoghi incolti. Nella Cina antica si pensava che la cardiaca favorisse la longevità. In Europa la pianta si diffuse soprattutto come trattamento per le malattie del bestiame. Il tempo della raccolta va da Giugno a Luglio, durante la fioritura, prima della raccolta dei frutti. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite e i costituenti principali usati sono oltre all’olio essenziale, anche flavonoidi, alcaloidi (stachidrina, betonicina e turicina) e tannini. Read More
Curcuma, potente antinfiammatorio naturale
La curcuma (Curcuma longa L.) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberacee, cui fa parte anche lo zenzero, dalla radice di colore giallo, originaria dell’Asia meridionale, in particolare dell’India. I fiori sono a spiga, bianchi o gialli, ed è l’ingrediente principale del curry indiano. La parte usata in fitoterapia è il rizoma che contiene curcuminoidi (curcumina, demetossicurcumina e bisdemetossicurcumina), amidi, fibre, olio essenziale, ricco in derivati terpenici, e flavonoidi. Questi estratti presentano attività antinfiammatoria, antiossidante e immunostimolante. Read More
La Calendula si prende cura della nostra pelle
La Calendula (Calendula officinalis), della famiglia delle Asteraceae è una pianta erbacea annuale o biennale, alta 50-70 cm. originaria del Nord Africa; in Italia cresce spontanea nella zona mediterranea nei prati, nei campi e nei luoghi erbosi. Le foglie sono alterne, molto allungate, a margine intero o leggermente dentato, i fiori sono dei capolini di colore giallo-arancio. Sembra una pianta prepotente e se la piantate nel vostro giardino ucciderà lentamente, con le sue radici, margherite, tulipani, gerbere, etc. sottraendo il nutrimento alle malcapitate vicine. La Calendula non possiede molte proprietà in fitoterapia e principalmente viene usata in cosmesi. Le parti utilizzate della pianta sono soprattutto i fiori. Read More