Visto che Franco ne ha descritto le qualità fitoterapiche vediamo più da vicino il genere Hibiscus, descrivendone velocemente le caratteristiche botaniche e le tecniche colturali, almeno per quanto riguarda le specie più diffuse nel nostro Paese.
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Dal genere Hibiscus molte qualità fitoterapiche interessanti
Al genere Hibiscus (della famiglia delle Malvaceae) appartengono oltre 300 specie tra alberi, arbusti e piante erbacee originarie dell’Africa orientale e dell’Asia tropicale. Molte di queste specie vengono coltivare in tutte le regioni tropicali, e in Africa ma trovano impiego come ornamentali anche in Europa e Nord America. In generale il loro fusto può superare i due metri con foglie di diverse forme ma di solito ovali, spesso allungate o trilobate, ed alterne. Il loro fiore è caratterizzato dalla tipica forma a imbuto ed è di colore bianco o rosa, rosso o rossastro negli ibridi. Proprio dai fiori di queste piante (e in particolare dalla specie H. sabdariffa) si ottiene la famosa bevanda conosciuta col nome di Karkadé.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono soprattutto i fiori e, in misura minore, le foglie, le radici, i frutti e i semi. I costituenti principali sono flavonoidi, antociani, vitamina C, mucillagini, acidi organici (acido citrico, malico e tartarico). Molte piante di questo genere presentano interessanti proprietà antinfiammatorie e il tè (o infuso) da esse ottenuto è utilizzato come bevanda dissetante e come fonte di polifenoli ad attività antiossidante. Read More