L’offerta di libri dedicati agli alberi monumentali presenti nel nostro Paese per fortuna non manca: sono diversi gli scrittori che hanno dedicato almeno un volume all’argomento così come sono molte le regioni italiane che hanno pubblicato libri che catalogano i loro più importanti esemplari arborei, segno che l’interesse che ruota intorno agli alberi monumentali si fa sempre maggiore e comincia ad attrarre un pubblico sempre più vasto.
A questa ormai non trascurabile offerta si è aggiunto da poco un nuovo libro, Homo Radix – Appunti per un cercatore di alberi, scritto da Tiziano Fratus e che sta riscuotendo un notevole successo. Il libro, edito da Marco Valerio, è sì un’opera dedicata agli alberi monumentali (sono 40 gli esemplari trattati nel volume e illustrati da magnifiche foto in bianco e nero) ma l’autore non si limita ad elencarne età, luogo e stato di conservazione ma propone riferimenti letterari, poesie, storie, racconti di viaggio, considerazioni personali e molto altro ancora che, assieme al suo amore per la natura e per questi magnifici esemplari, rendono Homo Radix un libro da leggere assolutamente e che non può mancare nella libreria degli appassionati e non solo.
Grazie a un contatto con l’editore ho avuto la possibilità di rivolgere, così come già fatto con Valido Capodarca, alcune domande a Tiziano Fratus che ringrazio per la disponibilità e per il (per forza parziale) elenco degli alberi monumentali da non perdere che trovate a fine intervista.
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Intervista a Valido Capodarca, il custode degli alberi monumentali d’Italia
Senza Valido Capodarca e il suo amore per gli alberi monumentali forse oggi saremmo tutti un po’ più poveri. Nata quasi per caso alla fine degli anni settanta, la sua passione per queste piante è andata a colmare una grave lacuna del nostro patrimonio ambientale che, fino ad allora, non contemplava nessun elenco o censimento degli esemplari di alberi cosiddetti “monumentali”, ritenuti cioè, per un motivo o per un altro, di grande valore, non solo naturalistico ma anche culturale.
E così, a partire da quegli anni, ufficiale dell’esercito di stanza a Firenze (come spesso succede nella vita, le passioni non coincidono di solito con la principale attività lavorativa), Capodarca ha cominciato a ricercare, fotografare e misurare questi monumenti della natura fino a raccogliere materiale sufficiente per un primo libro (Toscana, cento alberi da salvare – Vallecchi Editore – Firenze – 1983) e a dare di fatto il via a un censimento degli alberi monumentali a livello nazionale e soprattutto a far nascere verso questi esemplari quella coscienza e quella sensibilità che oggi paiono acquisite ma che già pochi anni fa erano poco considerate.
Visto che anche questo blog si interessa all’argomento ho approfittato della gentilezza di Valido Capodarca per rivolgergli qualche domanda sulla sua esperienza. Ne è nata un’intervista a distanza che vi consiglio caldamente di leggere perché è ricca di spunti, aneddoti e insegnamenti davvero interessanti, oltre a contenere un’imperdibile quanto “sofferta” (perché comunque incompleta) top ten degli alberi monumentali d’Italia da vedere assolutamente.