Ononide, antinfiammatoria, diuretica e depurativa

Ononide, antinfiammatoria, diuretica e depurativa
L’Ononide spinosa (Ononis spinosa L.) della famiglia delle Fabaceae, ma nelle classificazioni più vecchie viene detta anche Leguminosae, è un arbusto spinoso spontaneo di modeste dimensioni e può raggiungere l’altezza di 60- 70 cm. Cresce nei luoghi assolati, nei terreni aridi e sassosi, nei prati e nei campi abbandonati, dalla pianura fino alla bassa montagna. Il fusto, legnoso alla base, è molto resistente e le radici, abbastanza profonde, servono alla pianta per superare lunghi periodi di siccità. I delicati fiori rosa assomigliano a quelli dei piselli, le foglie inferiori sono formate da trifogliate, mentre quelle superiori sono indivise. Il termine prende il nome da “onos”, che significa asino, animale che sembra vada ghiotto di questa pianta nonostante la presenza delle spine che possono recargli qualche difficoltà. Le parti usate in fitoterapia sono le radici che vengono raccolte nel periodo settembre- novembre. I costituenti principali sono i glucosidi isoflavonici (spinonina, ononina e biocanina), un olio essenziale, alcuni triterpeni e sitosteroli. Read More

Ancora sulla Calendula, utile anche contro le punture di zanzara

Calendula officinalis L.

Voglio riparlare della calendula (Calendula officinalis L.) della famiglia delle Asteraceae (Compositae) perché nel post precedente non avevo completato il discorso sul suo uso fitoterapeutico. Fino dai tempi antichi le sono state riconosciute diverse proprietà medicinali, come cura per il fegato, contro i dolori mestruali e come antisettico e cicatrizzante. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i fiori. I costituenti principali sono triterpeni pentaciclici, flavonoidi, polisaccaridi, carotenoidi (betacarotene, licopene, calendulina, luteina e xantofille), fitosteroli, mucillagini e un olio essenziale ricco in terpeni. Read More

Agnocasto, un sollievo per la sindrome premestruale

Agnocasto, un sollievo per la sindrome premestruale
L’ Agnocasto (Vitex agnus castus L.), della famiglia delle Verbenaceae è un arbusto che può arrivare a una altezza di circa 6 metri con una vistosa fioritura bianca o violacea estiva. Le foglie sono decidue, opposte, hanno un odore che ricorda la salvia e in più assomigliano in modo impressionante a quelle della marijuana, caratteristica che gli ha fatto guadagnare l’appellativo di “hemp tree”. I fiori, ermafroditi, sono minuscoli e somigliano a una piccola campana, con colori che vanno dal viola al rosa-biancastro e, come frutto, producono una drupa di 4 mm circa.
L’agnocasto ha da sempre fatto parte delle piante medicinali dell’antichità ed è citato da Plinio il Vecchio e anche nelle opere di Ippocrate nel IV secolo a.C.. Read More

Marrubio, mucolito e digestivo

Marrubio, mucolito e digestivo
Il marrubio (Marrubium vulgare) è una pianta aromatica della famiglia delle Labiate. Originaria dell’ Europa, del nord Africa e dell’Asia, ha fusto eretto, quadrangolare, scarsamente ramificato. Le foglie sono ovali e pelose con una superficie densa e solcata da numerose nervature. I fiori sono di colore bianco-azzurro disposti a grappoli sul fusto principale. Si tratta di una pianta erbacea sempreverde, che somiglia molto alla menta e cresce fino ai 60 cm di altezza. Vive in luoghi aridi, in mezzo ai ruderi e alle macerie, ai margini delle strade, nei terreni sassosi, nelle posizioni assolate, sia in pianura che in montagna. Il nome marrubio deriva dall’ebraico Mar che vuol dire amaro e Rob che significa succo.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e le sommità fiorite. Read More

Altro che maledetto, l’assenzio stimola l’appetito e favorisce la digestione

Altro che maledetto, l'assenzio stimola l'appetito e favorisce la digestione
L’assenzio maggiore (Artemisia absinthium L.), della famiglia delle Asteraceae, è una pianta erbacea perenne, odorosa e molto aromatica. Abbiamo già imparato a conoscerlo per le sue proprietà antiparassitarie ma visto che “repetita iuvant” facciamo un rapido ripasso. Ha un rizoma duro dal quale partono gli steli che sono rotondi e ramificati, le foglie sono lunghe di colore grigio-verdi argentate per la presenza di peli nella parte inferiore. I fiori sono eretti, alti 40-60 cm, ramificati, di colore giallo, e riuniti in piccoli capolini (3-5 cm di diametro) solitari o in infiorescenze. Fiorisce in estate e cresce spontaneo nei luoghi sassosi e soleggiati della zona mediterranea e della zona subalpina fino a 2000 m. L’assenzio maggiore è presente in tutta Italia ad eccezione delle isole.
Read More

Cipresso, un buon rimedio contro l’insufficienza venosa

Cipresso, un buon rimedio contro l'insufficienza venosa
Il cipresso mediterraneo (Cupressus sempervirens L.) è una pianta che cresce spontaneamente in tutta l’area mediterranea. Comunissimo in Italia è caratteristico di molte Regioni come per esempio la Toscana dove fa parte integrante del paesaggio e dove, tra gli altri impieghi nei quali è adoperato questo albero, ci sono anche i suggestivi viali, il più famoso dei quali è ricordato dal Carducci nella sua poesia “Davanti a San Guido“.
Il cipresso ama il sole e una temperatura mite, ma si adatta a vivere anche con inverni rigidi e non è esigente in fatto di clima e terreno. Sembra che il suo nome derivi dal giovane greco Ciparisso, che per sbaglio uccise il cerbiatto amorosamente allevato da lui stesso e che per il dispiacere si suicidò.
Read More

Achillea millefoglie, antinfiammatoria e antiemorragica

Achillea millefolium
L‘Achillea millefoglie (Achillea millefolium L.), della famiglia delle Asteraceae (Compositae) è una pianta erbacea rustica, perenne, che cresce spontaneamente nei prati di tutta Italia. I fusti che raggiungono un’altezza di circa 50-70 cm, sono eretti, striati e ramificati in alto. Le foglie sono pelose, frastagliate e hanno un certo odore aromatico. I fiori sono piccoli di colore variabile dal bianco al rosa intenso e sono riuniti in infiorescenze. La fioritura avviene da giugno a settembre e produce acheni. Il suo nome deriva dalla tradizione dell’antica Grecia secondo la quale sembrerebbe che Achille ne facesse uso per curare i suoi soldati feriti nelle battaglie. La pianta deve infatti la notorietà alle sue proprietà emostatiche, antiemorragiche e spasmolitiche. Le parti utilizzate sono le sommità fiorite e le foglie. I principali costituenti sono i polifenoli, i flavonoidi, un olio essenziale ricco in terpeni ed azuleni e lattoni sesquiterpenici (leucodina, achillicina ecc.). Read More

Anice verde, tonificante dello stomaco, digestivo e regolatore dell’attività gastrointestinale

Masticare semi di anice favorisce la digestione e profuma l'alito
L’anice verde (Pimpinella anisum L.) della famiglia delle Umbelliferae è una pianta erbacea annuale spontanea, alta circa 80 cm., originaria delle zone del bacino Mediterraneo. Le foglie non sono molto numerose e sembrano differenti per forma, secondo la posizione che occupano lungo i fusti. I fiori sono piccoli, biancastri, e disposti in infiorescenze a forma di ombrella. Molti la conoscono soltanto per il suo contributo nei dolci, in realtà è utile su molti fronti, primo fra tutti la cattiva digestione e la sonnolenza successiva al pranzo. Nell’antica Roma, secondo Plinio il Vecchio aveva 2 caratteristiche: stimolare il sonno e risaltare la freschezza del viso. Le parti utilizzate sono i frutti (chiamati erroneamente semi), che contengono olio essenziale ricco di anetolo (70-90%), flavonoidi e cumarine. L’olio essenziale, ricco di anetolo e carvacrolo, è la parte generalmente usata in fitoterapia. Read More

Cedro, un concentrato di flavonoidi, adesso sulle nostre tavole


Il Cedro (Citrus medica), della famiglia delle Rutacee è considerata una delle tre specie di agrumi, assieme al pomelo ed al mandarino da cui derivano tutte le varietà del genere oggi conosciute. Sembra sia originario dell’India e della Birmania, ma fu uno dei primi agrumi conosciuti in Europa ed entrato subito nella coltivazione. La pianta è un arbusto o un albero che può raggiungere anche 6 metri di altezza, i fiori possono essere in gruppi da tre a dodici e sono molto profumati, il frutto è abbastanza grande di colore giallo, ovale o quasi rotondo, talvolta con protuberanze al peduncolo, mentre la buccia è molto ruvida e spessa e costituisce fino al 70% del frutto, per cui rimane solo un 30% di polpa, oltretutto ricca di semi, che è mangiabile. Il sapore è simile al limone ma più dolce. Questo è il periodo che si trova sui banconi degli ortolani, ma non va mangiato soltanto per il suo gusto fresco e delicato, ma anche per il suo concentrato di virtù terapeutiche, che vanno dall‘azione antiossidante di contrasto ai radicali liberi, all’azione antitumorale nel tratto del colon, all’azione preventiva dell’obesità e di alcune patologie cardiovascolari. Read More

Eucalipto, dal suo olio essenziale un aiuto all’apparato respiratorio


L‘eucalipto, albero d’alto fusto sempreverde originario, come la Melaleuca (tea tree oil), dell’Oceania, oggi è molto diffuso anche nelle nostre regioni mediterranee. Se ne contano ben 600 specie diverse ma la più diffusa è l’Eucaliptus globulus, noto per le proprietà aromatiche, utilizzato da tempo e dal quale si ottiene un ottimo olio essenziale. Appartiene alla famiglia delle Mirtacee, ha il tronco eretto, la crescita molto veloce e raggiunge un altezza importante, fino a 70 – 80 m. I frutti sono capsule legnose contenenti i semi, mentre i fiori sono di un colore bianco rosaceo i quali prima della fioritura sono nascosti in capsule. Da questa caratteristica deriva anche il nome greco dell’eucalipto che significa ” ben nascosto”, ma che forse stona con la maestosità dell’albero. In medicina popolare è assai usato, soprattutto per a sua attività balsamica e fluidificante delle secrezioni catarrali dell’apparato respiratorio. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie. I costituenti principali sono i polifenoli (quercetina, rutina e eucaliptina), tannini, derivati terpenici e un olio essenziale particolarmente ricco in eucaliptolo (1,8-cineolo), un ossido che ne costituisce circa l’80%. Read More