Con mio grande piacere Giuseppe Marino torna a scrivere a Florablog e lo fa per farci sapere a che punto sono i suoi innesti su Solanum torvum. Ottimo punto direi, a giudicare dalle belle foto che illustrano ancora una volta l’estrema versatilità di questa pianta di cui Giuseppe è profondo conoscitore. Vi lascio allora a leggere il suo intervento e soprattutto a vedere la galleria di immagini che in me ha suscitato molta ammirazione e un pizzico d’invidia.
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5 errori da evitare quando si inizia a coltivare un orto
Negli ultimi tempi moltissima gente, in Italia e nel mondo, sta scoprendo o riscoprendo i benefici e i vantaggi del coltivare un orto e inizia o riprende a farsi le ossa con questo proficuo e benefico passatempo. La tendenza non può che fare piacere perché implicitamente porta a un approccio diverso su temi tutt’altro che secondari come ambiente, consumi e stili di vita e per questo è da favorire e incentivare. Per chi è alle prime armi però, specie se preso dall’entusiasmo tipico dei neofiti, spesso iniziare la coltivazione di un orto da zero può portare a commettere alcuni errori di valutazione che possono compromettere il risultato finale. Senza scendere nel dettaglio di quelli più prettamente colturali (sui quali torneremo in seguito), vediamo quali sono gli errori di approccio più comuni quando si inizia la coltivazione di un orto.
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Concimi naturali, la cenere di legno
Quello che rimane alla fine di ogni processo di combustione del legno non è qualcosa da buttare via per forza ma può essere sfruttato per le colture di orto e/o giardinaggio, perché la cenere di legno è un ottimo concime minerale naturale.
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L’albero delle melanzane e… dintorni
Settimana all’insegna dei contributi questa e non potevo non iniziare dal materiale fattomi arrivare da Giuseppe Marino relativo alla pianta “star” per eccellenza di Florablog ovvero il Solanum torvum, più conosciuta come l’albero delle melanzane. Vero esperto di questa pianta, Giuseppe, visto l’interesse suscitato, ha visto bene di approfondire l’argomento con un testo e soprattutto con una galleria fotografica davvero molto interessanti. Ringrazio di cuore Giuseppe per il prezioso contributo (sperando di poter ospitare altri suoi testi, che analizzino magari la tecnica di innesto usata per arrivare all’albero delle melanzane) e vi lascio alla lettura del suo intervento e alla visione di una galleria fotografica davvero notevole, che ci mostra al contempo la versatilità e le potenzialità di questa sorprendente pianta e l’abilità di Giuseppe nel coltivarla e nell’innestarla.
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Basilico, facilissimo da coltivare anche sul balcone
Che sia nell’orto, in vaso sul balcone o sul davanzale di una finestra, se volete coltivare un ortaggio da condimento di estrema facilità e sicuro successo, il basilico è la pianta che fa per voi. Diffusissimo in tutta Italia e praticamente indispensabile per la cucina mediterranea, questa erba aromatica è coltivata in tutte le nostre regioni e finisce immancabilmente per guarnire molte ricette, quando, come nel pesto, non è impiegata come ingrediente principale.
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Da Palermo la zucca “serpente di Sicilia” e la minestra di tenerumi
Come ho avuto già occasione di scrivere ho deciso di inviare a chi ne faceva richiesta i semi di Solanum torvum visto che grazie alla generosità di Giuseppe ne avevo in abbondanza. In molti mi hanno quindi scritto e, una volta ricevuti i semi, anche se non c’era nessun motivo alcuni di loro si sono in qualche modo sentiti in debito e hanno contraccambiato inviandomi a loro volta semi di ortaggi a dir poco speciali. Inutile dire che la cosa mi ha fatto immenso piacere e che per questo ringrazio di cuore Giuseppe L. che dalla Puglia mi ha spedito degli ottimi pomodori “vernini” (nati) e un’altra varietà sempre di pomodori dalle caratteristiche incredibili (che purtroppo per il momento non sono nati), Simone B., che da Roma mi ha fatto avere una varietà di peperoncino saporito ma non troppo forte e Giuseppe P., che da Palermo mi ha inviato la zucca “serpente di Sicilia”.
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Nate piante di Solanum torvum, un giorno saranno alberi di melanzana
Almeno spero… Grazie a Francesco prima e a Giuseppe poi sto facendo la mia bella esperienza con il Solanum torvum, la solanacea con cui e possibile dar vita all’ormai famoso albero delle melanzane. E se le piante avute da Francesco crescono lentamente (ma crescono) dai semi avuti da Giuseppe sono finalmente nate le prime piantine di S. torvum.
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Semenzaio superproduttivo, al via l’operazione “adotta un pomodoro”
Sono passati ormai due mesi e mezzo dalle prime semine nel semenzaio a letto caldo e il bilancio non si può che definire più che positivo. Pure troppo.
Con la sola eccezione delle melanzane, il cui seme era forse troppo vecchio, tutte le piante sono nate in abbondanza: cocomeri, meloni e peperoncini non hanno avuto problemi e sono stati ben stimati nel numero mentre basilico, cetrioli e zucchine sono stati seminati più volte per far fronte alle richieste dei coltivatori di zona. Quella che mi è completamente sfuggita di mano però è la semina dei pomodori. Tradito dalla fertilità dei semi, ampiamente sottovalutata, mi sono ritrovato il semenzaio invaso da Ciliegini, Cuore di Bue, Romanelli e altre varietà di pomodoro con il risultato di dover piazzare qualche centinaio di piante, ben oltre la richiesta degli amici orticoltori.
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Maggio, i lavori nell’orto
La situazione nella mia zona è più o meno questa: ormai da mesi, quando non piove per l’intera settimana, il poco sole che spunta tra una perturbazione e l’altra non riesce a far asciugare il terreno, condizione necessaria per poter piantare ortaggi, costringendo chi fa l’orto a rinviare continuamente l’inizio del periodo di maggiore attività. Con conseguenti, almeno dalle mie parti, imprecazioni contro Giove Pluvio (e dintorni…) da Guinness dei primati. Non che sia andata meglio a quei pochi che sono riusciti a mettere a dimora qualche pianta: l’altro ieri una forte grandinata ha danneggiato seriamente pomodori, melanzane e zucchine non protetti compromettendo il lavoro fin qui fatto.
Il periodo piovoso insomma, par di capire più o meno così in tutta Italia, mette i bastoni tra le ruote al povero orticoltore, costringendolo a lavori svolti a singhiozzo, affrettati, spesso inutili. Eppure in questo mese da fare non manca di certo.
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Coltivare ortaggi in Alaska con un giardino verticale fai-da-te
Non deve essere semplicissimo trasferirsi dallo Iowa e adattarsi al clima dell’Alaska. Certo, non è che lo stesso Iowa, con i suo clima continentale e i suoi inverni freddi e piovosi, sia proprio quello che si intende uno stato mite ma niente in confronto a Juneau, Alaska: qui le temperature medie annuali sono inferiori a 5° C e, a causa della vicinanza dell’oceano, nevica molto e abbondantemente, tanto che avere anche 4 metri di neve per un paio di mesi è ritenuta una cosa normale. E Juneau è la città più mite dell’Alaska…
In questo contesto qualche anno fa è arrivata Suzanne Forsling e, essendo appassionata di giardinaggio ha fin da subito messo in pratica il suo hobby ma si è trovata davanti una situazione davvero ostile: non bastassero le temperature rigide di cui sopra deve fare i conti anche, a causa della vicinanza della casa ad un ghiacciaio, con un terreno povero di materia organica e soprattutto con un giardino piccolo, ostacolato da alberi e mal esposto al sole. Per tacere poi delle poco gradite visite di istrici, gatti, orsi, corvi e compagnia bella…
Dopo alcuni anni di deludenti tentativi di “coltivazione tradizionale”
Suzanne ha quasi perso il sonno alla ricerca di una soluzione ma alla fine ha avuto un’idea semplice quanto geniale: coltivare gli ortaggi in verticale sulla parete della casa.
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