La zucca è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, che annovera molte varietà, ma quella di cui parliamo oggi è la classica zucca dolce detta Cucurbita maxima. Di grandi dimensioni presenta una polpa di colore giallo-arancio, farinosa e dolciastra. La zucca ha origini che risalgono addirittura al 7.000- 6.000 A.C.. Scoperta in America centro-meridionale, fu così importata, insieme alla patata e al pomodoro, nel resto del mondo. Il termine zucca deriva da “cocutia” (testa), poi trasformato in “cocuzza” e, infine, zucca. In fitoterapia sono spesso usati i semi, ma anche la polpa è ricca di qualità e benefici. Per prima cosa la polpa di zucca è ipocalorica (solo 15 calorie ogni 100 grammi!) grazie ad un’alta concentrazione di acqua (94%) e una bassissima percentuale di zuccheri semplici. Read More
UE, stop alla moratoria sugli Ogm, via libera alla patata transgenica
E così, dopo il mais, ecco che arriva anche la patata Ogm: l’Efsa, l’autorità dell’Unione europea che si occupa della sicurezza alimentare, ha dato il via libera alla coltivazione nel territorio europeo di Amflora, una patata modificata geneticamente che verrà impiegata in ambito industriale per prodotti come carta e adesivi e per la produzione di fertilizzanti e di mangimi per animali.
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Produrre 40 kg di patate in mezzo metro quadrato
Tempo fa ho pubblicato il video di Carlo intento a mettere a dimora le patate perché ritengo che in ogni orto che si rispetti non debba mancare la coltivazione della regina dei tuberi. Facile e semplice (più o meno) se si possiede un pezzo di terra da coltivare a orto, lo è un po’ meno se il terreno a disposizione è ridotto al minimo o peggio inesistente. Per chi non ha spazio e vuole comunque provare a coltivare le patate esistono metodi potenzialmente validi per farlo in un’area minima del giardino o addirittura del balcone, il principale dei quali è la cosiddetta coltura della patata nel bidone. Sostanzialmente si tratta di portare alle estreme conseguenze la pratica della rincalzatura delle patate, tecnica quest’ultima che consiste nell’addossare del terreno al colletto della pianta allo scopo di impedire l’inverdimento dei tuberi e stimolarne la crescita di nuovi. In soldoni si fa così: posizionando le patate sul fondo del bidone e ricoprendole con del terriccio si aspetta che sviluppino le giovani piante dopodiché si aggiunge terra (o altri materiali, più leggeri e gestibili) fino a ricoprire un terzo/metà della pianta stessa, ripetendo l’operazione ogniqualvolta la vegetazione è ricresciuta e fino al completo riempimento del bidone. Il risultato finale sarà appunto un bidone riempito di terra e patate grazie all'”inganno” perpetrato ai danni della pianta, spinta a credere di essere ancora sottoterra costringendola così a sviluppare nuovi tuberi.
Potete trovare degli ottimi esempi di questo metodo su Di tutto di più o su L’orto di carta dove è spigata la tecnica e alcuni suggerimenti su come realizzarla, personalmente ho in mente una modifica che ritengo interessante e che spero di poter documentare quanto prima, quello che volevo però segnalare oggi è una variante geniale ed efficace di questo modo di coltivare patate ottenendone 40 kg in mezzo metro quadrato.
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Video, messa a dimora delle patate
Eccomi di nuovo con la videocamera in mezzo ai campi (lo so, di solito ci si va con altri attrezzi…), eccomi di nuovo a riprendere Carlo, intento questa volta a mettere a dimora le patate. La regina dei tuberi infatti non può mancare in ogni orto che si rispetti e chiunque abbia a disposizione spazio a sufficienza fa bene a piantarla, tanto è gustosa in cucina e ricca di proprietà benefiche per la salute.
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Una semplice, quanto gustosa, insalata siciliana
Salve,
di ritorno dall’isola più bella e solitaria della Sicilia, Marettimo (TP), vi scrivo una ricetta (si fa per dire!) di una insalata che ho mangiato colà; è solo una tipica insalata siciliana,ma è molto buona.
Ingredienti: pomodori, grosse olive nere e verdi, capperi, patate lesse, cipolle fresche tagliate e fettine.
Se siete a Marettimo c’è poi il vantaggio di spezie isolane da aggiungere che nemmeno vi so descrivere.
Comunque buone vacanze e buon appetito.
Andrea
Immagine: Copyright Martin Liebermann / zeitspuren