In questo periodo arriva il caldo (quello vero) e con lui arrivano anche i parassiti e le malattie a colpire le nostre amate piante. C’è poco da fare, è una cosa naturale: i parassiti fanno parte dei fragili equilibri della Natura, occupano una precisa nicchia biologica e di solito non rappresentano un problema perché sono ben controllati dai loro antagonisti. Nei luoghi meno antropizzati infatti non si registra nessuna pericolosa invasione di questo o quel parassita e il loro numero è equilibrato dai loro nemici naturali. Il problema si pone dove l’intervento dell’uomo si fa mano a mano più netto, diretto e invasivo. Con il nostro stile di vita e i nostri comportamenti immettiamo di continuo nell’ambiente che ci circonda una serie infinita di schifezze che vanno a intaccare i fragili equilibri che si sono instaurati nel corso del tempo favorendo così il proliferare di parassiti e malattie.
Per combattere i parassiti senza immettere altre schifezze in giro (leggi antiparassitari e altri veleni chimici) si può fare ricorso, quando è possibile, a tutta una serie di soluzioni naturali che hanno un impatto minimo (se non nullo) sull’ambiente. Certo, questi rimedi non hanno lo stesso effetto dei prodotti chimici ma mantengono comunque una buona efficacia, magari usati in combinazione tra di loro, il tutto – ripeto – senza avvelenare ulteriormente il pianeta. Per questi motivi sulle pagine di Florablog trovano spazio questi rimedi e, dopo aglio, equiseto, ortica, peperoncino, pomodoro e altro ancora, è la volta di parlare delle qualità antiparassitarie (e non solo) della felce aquilina.
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