Oggi vi parlo di una notizia che farà molto piacere agli agricoltori, specialmente a quelli meno giovani: la Tokyo University of Agriculture and Technology sta studiando un esoscheletro che aiuta attivamente gli operatori nei lavori sul campo capace di ridurre lo sforzo fisico del 62%.
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Plantas nómadas, la pianta-robot autosufficiente che si nutre di acqua inquinata
Piante portate a zonzo da un robot autosufficiente alimentato da acqua inquinata: Beh, quando girovagando svogliatamente sulla Grande Rete ti trovi davanti a un “ufo” del genere (tanto “non identificato” da costringermi a piazzare il post nell’indefinita categoria “Varie”) non puoi non parlarne. Lo strano quanto geniale oggetto che vedete sopra fa parte del progetto plantas nómadas ed è una creazione dell’artista messicano Gilberto Esparza, specializzato nel creare curiosi ibridi tra arte, scultura, meccanica e robot e già autore di altri esperimenti del genere come parasitos urbanos (parassiti urbani), progetto che ha destato un certo interesse alcuni anni fa. Le “piante nomadi” in questione sono per metà piante e per metà organismi viventi autonomi e che per mantenersi in vita vanno in giro “bevendo” l’acqua dai fiumi contaminati.