Come aiutare la ripresa del prato a fine estate

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Quest’anno il mio piccolo prato è uscito particolarmente malridotto dall’estate: dopo un periodo tardo-primaverile di abbondante (forse troppa) piovisità, i mesi estivi si sono rivelati, come sempre negli ultimi anni, particolarmente caldi e soprattutto pressoché privi di precipitazioni. Da parte mia poi, vuoi per i troppi impegni vuoi per pigrizia, non ho certo brillato per una particolare cura nei suoi confronti con il risultato che il tappeto erboso ha sofferto un po’ la stagione mostrando zone danneggiate e diradate. Non dispero però, perché prima dell’arrivo dell’inverno c’è tutto il tempo per rimettere il prato in sesto.
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Il prato a primavera, i lavori colturali

Il prato a primavera, i lavori colturali

No, non sono esattamente quelli suggeriti dalla simpatica immagine di Jez Page i lavori del periodo dedicati al tappeto erboso ma è già un mese abbondante che ci troviamo in primavera e anche se il tempo non è dei migliori il nostro prato dovrebbe aver cominciato a riattivare, più o meno lentamente a seconda della zona, la sua piena attività vegetativa. Il condizionale quest’anno è d’obbligo perché il clima piovoso dell’ultimo periodo ha condizionato e non poco la crescita e la coltura delle piante. Vediamo comunque quali sono i lavori e le accortezze da adottare per aiutare il nostro manto erboso a ripartire al meglio. Read More

Scarificatura e trasemina per il prato a settembre

Scarificatura e trasemina per il prato a settembreIl mio prato, gazie alle abbondanti piogge dei giorni scorsi, ha recuperato il verde brillante dei tempi migliori e con esso un po’ di vigore. In realtà questa baldanza non durerà a lungo, in fondo siamo già a metà settembre, e la sua crescita andrà via via rallentando con l’avvicinarsi dell’inverno. Possiamo per questo tagliare l’erba ogni dieci-quindici giorni e annaffiarla con minor frequenza, grazie (si spera) all’ausilio di Giove Pluvio e alle piogge del periodo.
Per il nostro tappeto erboso a settembre è anche tempo di check-up per verificare il suo stato di salute ed eventualmente effettuare delle operazioni di recupero e prevenzione.
Per esempio un sottile ma minaccioso strato composto da un misto di foglie, germogli, parti secche, residui dei tagli e quant’altro ricopre quasi sicuramente il vostro amato manto erboso: è il feltro e, per la salute del vostro prato, dovete toglierlo, e per farlo dovete ricorrere ad un’operazione non molto simpatica ma utilissima, dal nome che è tutto un programma: la scarificatura.
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