“Un posto nel semenzaio”, anno terzo: le prime nascite

“Un posto nel semenzaio”, anno terzo: le prime nascite

Complice un clima caldo tardo primaverile il semenzaio è letteralmente esploso e le prime semine sono già tutte andate a buon fine. È ovvio che queste splendide giornate non possono che fare molto piacere (specie quando si viene da un lungo inverno che dalle mie parti ha regalato pure una nevicata record di 42 cm…) ma al contempo lasciano un po’ di inquietudine perché, astronomicamente parlando, l’inverno si è concluso da sole due settimane e, a occhio e croce, queste temperature sono tutto fuorché nella media stagionale. Tant’è, vedremo se il 2011 sarà l’ennesimo anno di caldo record ma intanto tra questo bel solicino e il calore prodotto dal processo di trasformazione del letame le giovani piantine vanno che è una meraviglia.
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“Un posto nel semenzaio”, anno terzo: la semina

"Un posto nel semenzaio", anno terzo: la semina
Attesi quei giorni necessari al letame per innescare la produzione di calore la scorsa settimana, aiutato dal grande Beppe, ho dato il via alla semina 2011 caratterizzata da una serie di ortaggi molto più “convenzionali” rispetto alla passata stagione soprattutto perché la rete di coltivatori locali ha sostanzialmente bocciato le specie particolari messe a dimora l’anno scorso a favore di quelle molto più tradizionali e conosciute.
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“Un posto nel semenzaio”, anno terzo: i preparativi

"Un posto nel semenzaio", anno terzo: i preparativi
Anche quest’anno eccomi alle prese con il semenzaio a letto caldo che ho costruito tre anni fa. Il grosso dell’attività orticola sta infatti iniziando e per anticipare la maggior parte delle semine, che altrimenti slitterebbe di un mese abbondante, non c’è niente di meglio di un semenzaio “alimentato” con il letame fresco. Ecco dunque di seguito il fotoracconto dei lavori che precedono la semina vera e propria.
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Suggerimenti per seminare in casa con le lampade fluorescenti e anticipare la primavera

Suggerimenti per seminare in casa sotto i neon e anticipare la primavera
Da quasi 15 anni ho iniziato a coltivare piante sotto le lampade fluorescenti in casa e anche se non posso affermare che qualsiasi pianta possa crescere bene e completare il ciclo di crescita col solo ausilio della luce artificiale (ogni pianta fa storia a sé per tempi di esposizione alla luce e lunghezza d’onda assorbita) sono arrivato alla conclusione che praticamente tutte le piante succulente, carnivore, bulbose, tropicali, nostrane, erbacee, arbusti, alberi, ecc si possono seminare con successo e tenere per i primi mesi di vita sotto a delle semplici lampade fluorescenti.
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Semina di Habanero e di altri peperoncini che richiedono un periodo vegetativo lungo


Da sempre appassionato di peperoncini che coltivo in vaso balcone per consumarli nell’inverno successivo, da diversi anni ho iniziato a coltivare varietà più particolari, di origine tropicale, che hanno un periodo vegetativo molto lungo e quindi non si riesce ad ottenere un raccolto abbondante o addirittura si ottengono a malapena 1-2 frutti e solo a fine stagione se seminati come i peperoncini tradizionali a febbraio-marzo.
Di queste varietà coltivo prevalentemente Habanero bianchi e rossi, con quest’ultimi che, avendo frutti più grandi, sono quelli che richiedono un periodo vegetativo ancora più lungo.
Premetto che dovendo usare questi frutti per alimentazione non utilizzo nessun prodotto chimico in nessuna fase della crescita della pianta, né concimi.
Il trucco è seminare a Gennaio, i primi giorni del mese, approfittando del tempo libero offerto dalle festività natalizie.
ovviamente il clima è troppo rigido per seminare all’aperto ed è quindi necessario farlo in casa, fornendo una luce artificiale almeno per i primi due/tre mesi.
Il necessario è quindi:
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In autunno l’ortolano si riposa… ma non troppo!

In autunno l'ortolano si riposa... ma non troppo!
Avete costruito la vostra bella serra? avete allestito un piccolo tunnel nell’orto? in alternativa, vi siete muniti del tessuto non tessuto? Se avete risposto sì almeno a una di queste domande, per voi l’attività nell’orto si protrae ben oltre il classico periodo primaveril-estivo, se invece la risposta è negativa per tutti e tre i quesiti il vostro impegno di ortolano si riduce un po’ ma non si esaurisce certo del tutto.
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Semenzaio 2010, produzione in ritardo sulla tabella di marcia

Ed eccoci all’ormai periodico aggiornamento con il semenzaio e i suoi ospiti, ovvero quegli ortaggi che andranno a riempire i campi di molti amici e conoscenti con più o meno le stesse dinamiche già sperimentate l’anno scorso e che mi hanno garantito un costante rifornimento di verdure. La qual cosa, alla fine dei conti, ha rappresentato un ottimo risparmio di denaro per le mie umili casse oltre a garantire, sulla mia tavola, una qualità dei prodotti di gran lunga sopra la media. È normale, al secondo anno della gestione di un semenzaio, fare dei paragoni con la passata stagione per vedere come vanno le cose; proprio dal parallelo con l’esperienza della scorsa stagione ho scoperto che a questo punto del mese di aprile le piante sono molto indietro rispetto all’anno scorso e questo nonostante la semina sia avvenuta con una settimana di anticipo.
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Un semenzaio pieno di m….!

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Perdonatemi la latente e al contempo palese (contraddizione in termini?) volgarità del titolo ma di questo si tratta: finalmente sono riuscito, sfruttando gli unici due o tre giorni di (relativo) bel tempo, a riempire il semenzaio di letame, a fare cioè il pieno di quella che è ritenuta una poco nobile sostanza che servirà da “carburante” per tenere al calduccio le nuove semine. Anche perché sembra proprio che di calduccio ce ne sia ancora un sacco di bisogno.
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Orto, a marzo si ricomincia (tempo permettendo…)

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Quello che vedete qui sopra è come si presentava l’orto di Simone l’altro ieri. Quel po’ di tristezza che scaturisce dall’apparente stato di abbandono non è dovuta alla sua poca voglia di lavorarci o alla scarsità di tempo per farlo, anzi! Lui e soprattutto suo zio Carlo non vedono l’ora di rimettersi di nuovo all’opera ma, data l’interminabile Stagione delle piogge, sono costretti a rimandare di continuo l’inizio delle attività; c’è da dire che sono in ottima compagnia visto che anche gli altri coltivatori della zona sono palesemente indietro con i lavori tanto che in molti non hanno ancora potuto lavorare neanche il terreno.
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