Pino silvestre, balsamico e fluidificante

Pino silvestre, balsamico e fluidificante
Il genere Pinus appartiene alla famiglia delle Pinaceae e comprende circa 120 specie. Di queste in Italia è possibile trovarne diverse, dal pino silvestre, al pino mugo, al pino domestico, al pino d’Aleppo e, sui nostri litorali, il pino marittimo. Oggi parliamo del pino silvestre (Pynus sylvestris L.) che già Ippocrate usava con successo come medicinale, per via della sua capacità di curare le malattie respiratorie. Adesso, infatti, il suo impiego principale avviene in relazione ai disturbi da raffreddamento, in particolare quelli a carico della gola ma anche e soprattutto quelli che interessano i bronchi. Il pino silvestre, spontaneo nelle zone alpine d’Italia, è un albero sempreverde con foglie aghiformi riunite a due a due (raramente in tre o quattro) e con fiori che fioriscono all’inizio estate e possono essere microsporofilli e macrosporofilli, con quest’ultimi che formano I frutti, ovvero le pigne, che maturano dopo tre anni e che producono semi alati.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono le gemme e gli aghi. I costituenti principali sono l’olio essenziale, ricco in monoterpeni: alfa- e betapinene, canfene, limonene, eucaliptolo, acetato di bornile. L’olio essenziale è presente in Farmacopea e numerose sono le specialità medicinali. Read More

Nigella sativa, regolatrice del sistema immunitario

Nigella sativa, regolatrice del sistema immunitario
Quello della  Nigella è un genere di piante erbacee annuali che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e che include 14 specie di cui la Nigella sativa è forse la più conosciuta. Coltivata in Europa, Africa del Nord e Asia è considerata tra le più importanti erbe medicinali in grado di rinforzare il sistema immunitario. La pianta cresce fino a 30 centimetri, ha foglie ramificate e lineari e sviluppa fior composti dai cinque ai dieci petali di colore o bianco e blu. I frutti sono delle grandi capsule che contengono molti semi.
La N. sativa era conosciuta e apprezzata dagli antichi egizi, testimoniato dal fatto che sono stati ritrovati i suoi semi in diversi siti archeologici dell’Egitto. La prima scritta che fa riferimento alla N. sativa si trova nel Vecchio Testamento e più precisamente nel libro di Isaia. In epoca medievale, le proprietà di questa pianta furono studiate da ricercatori arabo-islamici, mentre attualmente gli estratti di N. sativa vengono usati per la loro attività antistaminica, antinfiammatoria e sedativa sul SNC (Sistema Nervoso Centrale), con ipotesi di impiego nel trattamento di alcune forme di cefalea. Read More

Achillea millefoglie, antinfiammatoria e antiemorragica

Achillea millefolium
L‘Achillea millefoglie (Achillea millefolium L.), della famiglia delle Asteraceae (Compositae) è una pianta erbacea rustica, perenne, che cresce spontaneamente nei prati di tutta Italia. I fusti che raggiungono un’altezza di circa 50-70 cm, sono eretti, striati e ramificati in alto. Le foglie sono pelose, frastagliate e hanno un certo odore aromatico. I fiori sono piccoli di colore variabile dal bianco al rosa intenso e sono riuniti in infiorescenze. La fioritura avviene da giugno a settembre e produce acheni. Il suo nome deriva dalla tradizione dell’antica Grecia secondo la quale sembrerebbe che Achille ne facesse uso per curare i suoi soldati feriti nelle battaglie. La pianta deve infatti la notorietà alle sue proprietà emostatiche, antiemorragiche e spasmolitiche. Le parti utilizzate sono le sommità fiorite e le foglie. I principali costituenti sono i polifenoli, i flavonoidi, un olio essenziale ricco in terpeni ed azuleni e lattoni sesquiterpenici (leucodina, achillicina ecc.). Read More

Cedro, un concentrato di flavonoidi, adesso sulle nostre tavole


Il Cedro (Citrus medica), della famiglia delle Rutacee è considerata una delle tre specie di agrumi, assieme al pomelo ed al mandarino da cui derivano tutte le varietà del genere oggi conosciute. Sembra sia originario dell’India e della Birmania, ma fu uno dei primi agrumi conosciuti in Europa ed entrato subito nella coltivazione. La pianta è un arbusto o un albero che può raggiungere anche 6 metri di altezza, i fiori possono essere in gruppi da tre a dodici e sono molto profumati, il frutto è abbastanza grande di colore giallo, ovale o quasi rotondo, talvolta con protuberanze al peduncolo, mentre la buccia è molto ruvida e spessa e costituisce fino al 70% del frutto, per cui rimane solo un 30% di polpa, oltretutto ricca di semi, che è mangiabile. Il sapore è simile al limone ma più dolce. Questo è il periodo che si trova sui banconi degli ortolani, ma non va mangiato soltanto per il suo gusto fresco e delicato, ma anche per il suo concentrato di virtù terapeutiche, che vanno dall‘azione antiossidante di contrasto ai radicali liberi, all’azione antitumorale nel tratto del colon, all’azione preventiva dell’obesità e di alcune patologie cardiovascolari. Read More

Cicoria, disintossicante di stagione

Cicoria, disintossicante di stagione
La cicoria (Cichorium intybus) è una pianta erbacea che si trova in Europa, Asia, Africa e America. Conosciuta anche con altri nomi, tra i più comuni il radicchio, è un’erba perenne con radice a fittone affusolata che rimane bianca all’interno. Le foglie basali, raggruppate, spuntano in autunno e si raccolgono al secondo anno di vegetazione, in maggio-giugno, proprio di questi tempi, prima della fioritura; vengono utilizzate lessate, per poi condirle in diversi modi, all’agro o ripassate con aglio o burro, mentre le giovani  foglie primaverili si mangiano in insalata, da sole o con altre erbe. In epoca romana veniva coltivata come verdura e pare che il poeta latino Orazio la consumasse tutti i giorni. I numerosi polifenoli, gli acidi organici (amari) e le fibre (inulina), sono i principali costituenti chimici presenti nelle foglie e nelle radici, ma la pianta contiene anche altri importanti elementi fra i quali vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina K, provitamina A, Sodio, Potassio, Cloro, Manganese, Calcio, Ferro, Zinco, Magnesio, Fosforo, protidi, lipidi, acido cicorico, tannini, colina, zuccheri e soprattutto i terpeni che presenti sia nella radice che nelle foglie gli conferiscono il sapore amaro e stimolano la secrezione gastrica.
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Arance, mangiamo sostanze utili con la frutta di stagione

Arance, mangiamo sostanze utili con la frutta di stagione
L’Arancio (Citrus x sinensis) appartiene al genere Citrus e alla famiglia delle rutacee. Antico ibrido (da secoli coltivato come specie propria) probabilmente originario dell’Indocina è una pianta sempreverde, alta fino a 10 metri, con foglie resistenti, fiori bianchi e odorosi. Viene coltivato in molte aree del Mediterraneo (in Italia sopratutto in Sicilia) nelle quali è stato portato dagli arabi e poi dai mercanti genovesi, anche se alcuni antichi testi romani ne fanno cenno già nel primo secolo. L’arancia (il frutto dell’arancio) si presenta all’esterno con una scorza (pericarpo), che inizialmente è di colore verde e poi, maturando diviene gialla, arancione o rossa (per es. arancia rossa di Sicilia IGP). La parte interna (endocarpo), è polposa e divisa in spicchi pieni di succo  contenente acido citrico, zuccheri, vitamine (soprattutto C), calcio, fosforo, potassio, ferro e selenio. Read More